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La fuga dal macello di Leini, la paura e poi la donazione anonima: è salva la vitella Torella

Era scappata dal mattatoio e aveva corso per le strade di Leini, nel Torinese, seminando il panico e la curiosità dei passanti. Ora quella stessa vitella di 15 mesi (non un toro come alcuni avevano detto) è salva: grazie alla mobilitazione del sindaco, di un gruppo di cittadini anonimi e del rifugio Jill Phipps, la macellazione è stata sospesa. Tra pochi giorni sarà accolta in un luogo sicuro, tra altri animali salvati dalla stessa sorte.

“C’è un toro in centro!”: l’allarme e la cattura

Lunedì pomeriggio, automobilisti e residenti avevano lanciato l’allarme: “C’è un toro nel centro di Leini”. In realtà si trattava di una giovane vitella, fuggita dal mattatoio in preda al terrore. Per ore ha corso per le vie del paese, mentre le forze dell’ordine e i veterinari cercavano di catturarla in sicurezza.

A riportarla sotto controllo è stato Matteo Giardo, esperto di monta western e titolare del centro GM Performance Horses, chiamato per dare una mano alla polizia locale. Dopo il recupero, l’animale era stato restituito all’allevatore, destinato alla macellazione nei giorni successivi.

L’appello del sindaco: “In molti hanno visto in quella fuga un tentativo di salvarsi la vita”

Quando la notizia della cattura si è diffusa, la città si è mobilitata. Sui social e nelle chat di quartiere è cresciuta una spontanea ondata di affetto per quella vitella che aveva provato a salvarsi.

Il sindaco Luca Torella ha deciso di scrivere una lettera pubblica all’allevatore: “Quanto successo ha suscitato un moto spontaneo ed estremamente diffuso di simpatia nei confronti del bovino che per diverse ore ha passeggiato per la nostra città. In moltissimi hanno visto in quella fuga il tentativo estremo di salvarsi la vita e vorrebbero sapere che quel tentativo, disperato, è stato coronato da successo. Ovviamente come sindaco non posso chiedere né imporre alcunché, ma posso evidenziare che una decisione del genere non potrebbe che generare un moto di simpatia nei confronti suoi e della sua attività, nonché – inutile negarlo – una grande pubblicità del tutto gratuita”.

Parole che hanno toccato la comunità e aperto la strada a una possibile soluzione.

La svolta: una donazione anonima e la mano tesa del rifugio

Il rifugio Jill Phipps di Albugnano (Asti), dove vivono già 16 bovini salvati, ha seguito la vicenda con apprensione. Poi, la notizia attesa: la vitella non sarebbe stata macellata.

In un lungo post pubblicato su Facebook, la struttura ha raccontato cosa è accaduto: “Il toro vagante di Leinì è in realtà una giovane vitella di 15 mesi. Scappata dal mattatoio terrorizzata, si è trovata a girare per la città spaesata! Una volta catturata temevamo che fosse stata macellata ma, per via dei tempi di sospensione del farmaco anestetico, dovevano attendere il tempo stabilito dalla legge per procedere. Quindi grazie a una donazione di persone che vogliono restare anonime, che ha consentito di sospendere la macellazione già programmata, e al nostro contatto diretto con gli organi preposti, ci siamo messi in contatto anche con il sindaco di Leinì, Luca Torella, al quale ci teniamo ad esprimere la nostra gratitudine per l’umanità e la disponibilità dimostrata. L’allevatore è stato disponibile ad accoglierla nuovamente nella sua azienda ed attendere 20 giorni. La vitella sarà quindi accolta nel nostro rifugio tra pochi giorni”.

“La chiameremo Torella”: un nome simbolo di rinascita

Nello stesso post, il rifugio ha annunciato anche il nome scelto per la nuova arrivata: “La vitella si chiamerà Torella, perché tutti scrivevano che fosse un toro e anche per la fortuita coincidenza con il sindaco, che porta lo stesso cognome! Non vediamo l’ora di accoglierla”.

Un nome che racchiude il senso di questa storia: confusione, paura, ma anche speranza e destino.

L’appello finale: “Servono aiuti per il suo futuro”

Il rifugio, che non riceve sovvenzioni statali, ha lanciato un appello per sostenere le spese del salvataggio: “I rifugi per animali non convenzionali, a differenza delle associazioni che gestiscono rifugi per cani e gatti, non ricevono sovvenzioni statali! Servono aiuti per pagare il trasporto, allargare le recinzioni e per il suo mantenimento vita natural durante”.

Le coordinate per le donazioni sono state pubblicate sulla pagina Facebook della struttura, dove in tanti hanno già espresso sostegno e commozione per la vicenda.

Da una fuga disperata a un gesto collettivo di compassione, la storia di Torella racconta un’Italia capace di fermarsi davanti a un atto di paura e di rispondere con empatia. Perché a volte, dietro una corsa tra le strade di un paese, può nascondersi il semplice – e universale – desiderio di vivere.