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Il cane Nina rischia di tornare da chi lo maltrattava, il caso arriva in Parlamento: “Inaccettabile”

Una cagnolina maltrattata, salvata e rinata grazie all’amore di una nuova famiglia, rischia ora di essere riconsegnata per sempre a chi l’aveva ridotta in fin di vita. È la storia di Nina, sequestrata a Gorizia nel dicembre 2024 insieme ad altri due cani, e oggi al centro di un caso che ha sollevato indignazione e acceso un dibattito politico.

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Tre cani sequestrati per maltrattamenti

Nel dicembre 2024, a Gorizia, tre cani vengono sequestrati per maltrattamenti. Gli animali, secondo le relazioni veterinarie, erano denutriti, legati a catena, senza microchip e documenti di proprietà. Uno di loro, nonostante le cure successive, muore dopo pochi mesi.

Un’altra, Nina, sopravvive e viene affidata temporaneamente a una coppia goriziana che si prende cura di lei con dedizione, facendole dimenticare la fame e la paura.

Il sindaco di Gorizia emette in seguito un’ordinanza che vieta ai precedenti possessori di detenere animali per due anni, in base alle risultanze delle indagini e alle condizioni in cui erano stati trovati gli animali.

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La rinascita di Nina

La nuova famiglia di Nina racconta che, quando arrivò da loro, la cagnolina era ridotta a “uno scheletro terrorizzato da tutto”. Con il tempo, grazie a cure, passeggiate e attenzioni, Nina torna a fidarsi dell’uomo.

“Eri felice e scodinzolavi per il semplice fatto di svegliarti e di essere al mondo –racconta Sara, la donna che l’aveva accolta insieme al compagno – . Ci hai contagiati anche nelle giornate difficili che abbiamo dovuto affrontare per provare a proteggerti, forse anche sbagliando, ma sempre agendo in buona fede, per il tuo bene”.

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Il colpo di scena: la decisione del giudice

Il 31 luglio 2025 arriva però la decisione che stravolge tutto: nonostante i referti veterinari e l’ordinanza comunale, un giudice dispone che Nina venga restituita agli indagati, cioè alla famiglia da cui era stata sequestrata.

La signora Sara viene travolta dalla disperazione e rabbia: come è possibile che Nina torni da chi l’ha trattata malissimo e che di fatto ha portato alla morte la sorella Penny?

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Nina chiusa in canile in attesa del suo destino

Al momento, Nina si trova custodita in un canile, mentre il caso è al vaglio del tribunale del Riesame.

“Per te e per noi non ci sono state ferie – scrivevano sui social i proprietari a fine agosto scorso – . Non ci sono state perché con te chiusa lì noi non ce la siamo sentita di andare da nessuna parte o per lo meno… Ci abbiamo provato ma siamo rientrati a casa il giorno dopo, non ce la facevamo.Se anche qua a Gorizia esiste davvero una legge equa e giusta noi ci auguriamo che presto la smettano di farci soffrire tutti e ti riportino da noi, il posto dov’è giusto che tu stia, dove sei amata e soprattutto stavi bene ed eri felice.Smettiamola di tutelare le persone che si comportano male, in Italia siamo stanchi di questi abusi!”.

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L’interrogazione parlamentare di Rizzetto

Il caso approda in Parlamento grazie a Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia), presidente della Commissione Lavoro della Camera, che presenta un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“È inaccettabile – sostiene Rizzetto – che un animale sequestrato per maltrattamenti continui a soffrire quando, al contrario, potrebbe essere subito affidato. È necessario chiarire le responsabilità e garantire che decisioni simili non si ripetano più”.

Nell’interrogazione, Rizzetto chiede al Governo di “intervenire per evitare contrasti tra autorità giudiziarie, amministrazioni locali e servizi veterinari” e di stabilire “regole univoche nella gestione degli animali sequestrati, affinché la legge tuteli davvero chi non ha voce”.

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La mobilitazione sui social

Intanto, sui social, cresce la mobilitazione. Gli “adottivi” di Nina e numerose associazioni animaliste protesta per il destino che il giudice ha deciso di scrivere per il povero cane.

In un post pubblicato su Facebook, Sara scrive: “Nina manchi da morire, la nostra Sorella Cane, pigra e dormigliona come me Pensarti imprigionata in un box di canile dal 31.07.25, lontana da noi ci distrugge, ci spezza il cuore e tu stai soffrendo le pene dell’inferno. Il tuo posto era nella tua casa con noi.È tutto così ingiusto, non riusciamo davvero a trovare un senso a questa situazione, frutto della cattiveria, dell’ostinazione, dell’ignoranza e della follia umana”.

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