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Il cane Jack aspetta da 852 giorni il suo “per sempre”, ora un maglione potrebbe riscrivere la storia

Da oltre due anni e mezzo un cane dal passo timido e dal cuore vasto come il deserto che lo circonda continua ad attendere lo stesso momento: quello in cui qualcuno aprirà finalmente la porta di una casa e dirà “tu vieni con me”. È Jack, un Pit Bull nero di 7 anni che ha già conosciuto due rifugi e che non ha ancora conosciuto un divano tutto suo. Nei corridoi della struttura in cui vive, però, negli ultimi giorni si respira un’atmosfera nuova. Il motivo? Un maglione fatto a mano che, in modo inatteso, ha riportato la sua storia sotto i riflettori.

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Perché un cane come Jack resta a lungo in rifugio

Per capire la sua attesa bisogna guardare ai dati: la ricerca etologica spiega che i cani neri, di taglia grande, adulti e appartenenti a razze percepite come “difficili” rientrano nella categoria con meno probabilità di adozione. Uno studio pubblicato sulla rivista Animals nel 2021 lo conferma: gli ospiti che restano più a lungo nei rifugi statunitensi sono proprio cani come Jack. A questo si aggiunge la così chiamata “black dog syndrome”, l’insieme di pregiudizi – dalla superstizione alla scarsa resa fotografica del pelo scuro – che li rende meno visibili agli occhi dei possibili adottanti. Nonostante ciò, la scienza comportamentale ricorda che il temperamento di un cane dipende soprattutto dalle esperienze e dalla gestione quotidiana, non dalla razza. Jack ne è la prova: timido, affettuoso, pronto a fidarsi quando qualcuno gli dà il tempo di farlo.

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Routine di un gigante gentile

Le sue giornate sono scandite da piccoli rituali: una danza felice prima della passeggiata, un passo sorprendentemente vivace per un cane della sua età, qualche tuffo nel paddling pool, il sole sul dorso, il gioco libero nel cortile. È un cane dal carattere sensibile, che ha bisogno di una casa senza altri animali e di persone disposte a conoscere la sua dolcezza con calma. Lo staff racconta spesso che Jack è “leale, buffo e con una capacità di amare infinita”.

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Il maglione che ha riacceso la speranza

Negli ultimi giorni, però, la sua storia ha trovato un nuovo slancio grazie a un gesto inaspettato. Il rifugio ha ricevuto una donazione speciale: maglioni fatti a mano per i cani più anziani, realizzati da una benefattrice che conosce molto bene il valore di un’adozione. È stata lei a regalare a Jack un capo caldo e colorato che lo fa apparire più tenero che mai. “Non si può negare che Jack sia molto elegante nel suo nuovo maglione. E questa fantastica donazione è stata fatta a mano e data dallo straordinario individuo che ha dato alla nostra vecchia signora Bailey la sua casa per sempre, la signora Susan Stafford. Ha lavorato a maglia molti maglioni per i nostri cani da ranch mentre l’inverno si avvicina rapidamente. Ognuno è fatto con tanto amore! Sappiamo che Susan non è in cerca di riconoscimenti, ma come non essere grati e mostrare il regalo che ha fatto ai nostri cani”.

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Quando i social raccontano ciò che gli occhi non vedono

Il maglione non è solo un indumento: è un simbolo di cura che ha riportato l’attenzione su Jack, sulla sua lunga attesa e sulla possibilità che qualcuno, vedendolo così vulnerabile e tenero, decida finalmente di scegliere lui. Il rifugio ha condiviso la storia del maglione sui social per dare voce a un cane che, senza questa spinta, rischiava di restare invisibile ancora più a lungo.

Il post ha attirato centinaia di commenti e condivisioni, un’ondata di supporto che lo staff non si aspettava. Per molti, vedere Jack così elegante ha fatto crollare in un attimo tutti i pregiudizi. Forse ora, grazie a un gesto gentile e a un maglione fatto con amore, il suo destino potrà cambiare. Jack aspetta solo questo: una persona che decida di guardarlo davvero.

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