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Bundt Cake, gatto senza un orecchio passa un anno a evitare tutti, poi le cose cambiano per sempre

Per mesi, nella colonia felina seguita dai volontari di Milwaukee, nel Wisconsin, quel grande maschio tigrato si era fatto riconoscere solo da un dettaglio: un orecchio offeso, con padiglione mancante, forse il ricordo di una vecchia battaglia. Compariva all’alba, spariva prima che chiunque potesse tentare un passo verso di lui.

Era l’ultimo rimasto, il più diffidente, il più abile a sfuggire ai tentativi di recupero da parte dei volontari del Thrifted Kittens Animal Rescue. Una “distanza critica”: quel confine invisibile che un gatto di strada stabilisce per proteggersi quando ha vissuto troppo a lungo contando solo su sé stesso. Bundt Cake sembrava aver tracciato quel limite con precisione chirurgica: compariva al margine delle ciotole, scompariva dietro i cortili, lasciando solo l’impressione di un combattente solitario e abituato a cavarsela da sé. Ma loro non si sono arresi.

Un veterano della strada

Bundt Cake portava addosso i segni tipici della vita all’aperto: cicatrici da scontri territoriali, guance imponenti dovute agli ormoni dei maschi non castrati, andatura guardinga. Aveva superato due inverni durissimi, sempre pronto a scattare, sempre vigile. Con il tempo, però, aveva imparato a riconoscere la figura che ogni giorno gli portava cibo. Non si avvicinava mai del tutto, ma osservava. Gli etologi definiscono questo comportamento “tolleranza controllata”: il gatto non ha ancora fiducia, ma non percepisce nemmeno una minaccia immediata. Così, giorno dopo giorno, iniziò a farsi vedere più spesso.

Un anno di tentativi e finalmente la svolta

Raccolti uno dopo l’altro tutti i maschi della colonia, restava solo lui. Il più scaltro. Quello che riusciva a ignorare trappole e tentativi di avvicinamento come se li avesse studiati da manuale. Solo dopo quasi un anno, Bundt Cake entrò finalmente nella trappola preparata per lui. Un gesto che sembrava dire: Va bene, è il momento. Per la prima volta, un ambiente interno lo accolse: silenzio, calore, una cuccia morbida. Sospetto e curiosità gli si mescolarono addosso.

Chi conosce i gatti di strada maschi adulti sa che spesso necessitano di tempi lunghi per adattarsi. La volontaria che lo ha accolto immaginava settimane di distacco. Invece Bundt Cake ha sovvertito ogni previsione. Dopo aver preso fiato e capito che nessuno voleva fargli del male, è uscito dal trasportino e, con passo deciso, ha iniziato a studiare la stanza… e la sua nuova umana. Poi, ha iniziato a miagolare. Un miagolio profondo, rauco, quasi buffo, tipico dei gatti abituati a “parlare” poco ma con grande personalità. Nel giro di mezz’ora era già lì: fusa, impastamento delle coperte, testa strofinata contro la volontaria. Tutto il repertorio dell’affetto felino.

Un gatto che aveva solo bisogno di smettere di sopravvivere

Il cibo, naturalmente, è diventato un punto fermo. Mangiare con voracità, per un ex randagio, non è ghiottoneria: è memoria. Gli esperti ricordano che i gatti abituati alla scarsità impiegano tempo a capire che le risorse ora sono stabili. Bundt Cake, nel frattempo, scopriva anche un’altra cosa: le coperte. Le impastava come un fornaio esperto, le “abbracciava” con le guance e sembrava immergersi in una sensazione nuova e irresistibile: la sicurezza. E presto arrivò anche qualcos’altro: la voglia di compagnia.

Un chiacchierone dal cuore grande

Il grande micio non solo cercava la presenza umana, ma “dialogava” con entusiasmo. Entrava in un vero e proprio botta-e-risposta di miagolii, come se volesse comunicare finalmente tutto ciò che aveva taciuto nel suo passato da randagio. Molti maschi adulti non socializzati tendono a faticare con i propri simili. Bundt Cake no. Perfino quando qualche residente soffiava per affermare la propria posizione, lui rispondeva con calma, offerta di spazio e perfino di coperte. Condivideva tutto: giochi, letti, presenza. Sembrava aver aspettato quel momento per anni.

La nuova vita di Bundt Cake

Oggi Bundt Cake ha due anni e una vita completamente diversa. Niente più strade ghiacciate, niente più risse, niente più cibo incerto. Passa le giornate a riposare in ambienti caldi, a chiacchierare con la sua famiglia e a dispensare fusa profonde. Un gigante gentile che aspettava solo qualcuno disposto a dargli una possibilità.