Microchip, vaccini, viaggi e trasporti: tutti gli “obblighi di legge” da sapere se si ha un gatto
Viaggiare, identificare, vaccinare, trasportare: sono quattro aspetti che ogni proprietario responsabile dovrebbe conoscere a fondo. Non riguardano solo la gestione quotidiana, ma anche la sicurezza del gatto e la sua tutela legale. Questo tema è spesso sottovalutato perché molti credono che il gatto, vivendo prevalentemente in casa, abbia meno bisogno di documenti, profilassi o procedure obbligatorie. In realtà, non è così: ci sono leggi precise, norme sanitarie da rispettare e regole specifiche per gli spostamenti, soprattutto se si viaggia all’estero. Questa lezione offre una panoramica completa e aggiornata su tutto ciò che è necessario sapere.
Microchip: obblighi, utilità e aspetti legali
In Italia, l’identificazione con microchip non è obbligatoria per i gatti come avviene per i cani, a meno che si viaggi all’estero. Tuttavia, il microchip è fortemente raccomandato da veterinari, associazioni e anche dai regolamenti regionali che in alcuni territori lo richiedono per l’adozione da rifugi o per la gestione delle colonie feline. Applicare un microchip (un’operazione rapida, indolore e duratura) comporta vantaggi enormi:
– permette di identificare legalmente il proprietario;
– tutela il gatto in caso di smarrimento o furto;
– evita controversie legali su proprietà o custodia;
– facilita le procedure in caso di incidenti o interventi delle autorità;
– è indispensabile per il passaporto europeo.
Senza microchip, un gatto smarrito non può essere riconsegnato con certezza al proprietario, e in caso di soccorso rischia di essere considerato randagio.
Vaccinazioni: obblighi e raccomandazioni sanitarie
In Italia non esistono vaccinazioni obbligatorie per legge per i gatti domestici che non viaggiano, ma ci sono linee guida chiare della comunità scientifica. I vaccini core, raccomandati per tutti i gatti, includono:
– panleucopenia felina (FPV),
– herpesvirus felino (FHV-1),
– calicivirus felino (FCV).
Un gatto vaccinato protegge sé stesso e gli altri, riducendo la diffusione di malattie gravi. I vaccini non-core, invece, vengono somministrati in base al rischio individuale:
-Felv (leucemia felina), raccomandato per gatti che escono o vivono in gruppi sociali numerosi;
– Bordetella, utile in contesti di collettività;
– Rabbia, obbligatoria per i viaggi fuori Italia e richiesta in alcune regioni nei casi di profilassi.
Seguire il piano vaccinale non è solo un consiglio veterinario, ma una forma di tutela legale: in caso di contagio o trasmissione di malattia, la mancanza di vaccinazione potrebbe configurare una responsabilità per negligenza.
Viaggiare con il gatto: regole, documenti e procedure
Per spostarsi sul territorio nazionale non esistono documenti obbligatori, ma il gatto deve:
– essere trasportato in sicurezza;
– risultare identificato se si prevede la possibilità di smarrimento;
– essere in buone condizioni di salute.
Molti veterinari rilasciano certificati di buona salute che possono essere richiesti da compagnie di viaggio o strutture ricettive. Per viaggiare in Europa, le regole sono definite dal Regolamento Ue n. 576/2013. Sono necessari:
– microchip conforme agli standard Iso,
– vaccinazione antirabbica valida,
– passaporto europeo per animali da compagnia rilasciato dal veterinario autorizzato.
La vaccinazione antirabbica deve essere eseguita dopo il microchip, non prima, e deve essere trascorso un periodo minimo di 21 giorni prima della validità. Ogni Paese applica norme differenti: test sierologici, quarantena, certificati specifici. Viaggiare all’ultimo minuto senza documenti può portare al sequestro sanitario dell’animale.
Trasporto del gatto: sicurezza e obblighi per legge
Il trasporto del gatto è regolato dall’art. 169 del Codice della Strada, che impone che gli animali non intralcino o mettano in pericolo la guida. Questo significa che il trasportino è obbligatorio per ogni spostamento in auto. Sono considerati rischiosi (e potenzialmente sanzionabili):
– tenere il gatto libero in auto,
– tenerlo in braccio,
– lasciarlo nel bagagliaio senza protezioni,
– trasportarlo senza contenimento.
Le compagnie ferroviarie, marittime e aeree stabiliscono norme specifiche:
– dimensioni del trasportino,
– documentazione sanitaria,
– prenotazioni anticipate,
– posizionamento dell’animale.
I gatti non devono essere sedati se non strettamente necessario e solo sotto prescrizione veterinaria.
Viaggi e benessere: la responsabilità del proprietario
Non tutto ciò che è legale è automaticamente consigliato per il benessere del gatto. Alcuni animali vivono il viaggio con forte stress, e questo impone scelte consapevoli:
– valutare se il viaggio è davvero necessario;
– abituare il gatto al trasportino molto prima della partenza;
– evitare situazioni estreme come calore elevato, lunghi tempi di attesa o rumori violenti;
– garantire pause, acqua e comfort.
Lasciare il gatto da solo in auto, anche per pochi minuti, può costituire maltrattamento se gli causa pericolo o sofferenza (giurisprudenza consolidata).