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Quando abbiamo (davvero) addomesticato i gatti? Molto prima del previsto

Uno degli aspetti più affascinanti dei nostri animali domestici, in particolare cani e gatti, è che non sappiamo ancora di preciso come siano diventati domestici. O meglio: ne abbiamo un’idea sempre più chiara, ma ci sono ancora parecchi misteri da svelare. Un nuovo studio pubblicato su Science rivoluziona quello che credevamo di sapere sui gatti domestici, spostando avanti le lancette della loro domesticazione di circa cinquemila anni: in altre parole, i gatti vivono insieme all’uomo da molto meno tempo di quanto pensassimo.

Dall’Anatolia all’Europa. Prima della pubblicazione di questo studio, avevamo fissato la data di domesticazione dei gatti al periodo Neolitico, e la zona di origine nel Levante. Le prove più convincenti di questa teoria erano due: il ritrovamento a Cipro di una sepoltura “mista” uomo-felino risalente a 7.500 anni fa, e l’analisi del DNA mitocondriale dei gatti turchi negli ultimi 6.000 anni – uno studio, questo, che indicava come i gatti domestici si siano diffusi dall’Anatolia all’Europa seguendo le prime popolazioni agricole.

Selvatico o domestico? C’è però un problema dietro a queste scoperte: gli scheletri dei gatti domestici sono identici a quelli dei gatti selvatici, e non sono sufficienti per capire se un felino sepolto con un umano fosse un gatto “moderno” o un suo antenato. Per superare i limiti delle ossa, il team che ha condotto lo studio ha analizzato il genoma di 70 gatti “antichi” e di 17 gatti selvatici: gli autori raccontano che erano convinti di avere davanti il genoma dei primi gatti domestici, ma che i risultati li hanno clamorosamente smentiti.

Parla il genoma. I genomi dei gatti antichi hanno infatti dimostrato che gli esemplari del Levante non erano gatti domestici ma gatti selvatici europei (Felis silvestris): vale per tutti gli animali ritrovati più vecchi di 2.000 anni, il che indica che è da allora che è cominciato il vero processo di domesticazione. Tutti i gatti precedenti sono selvatici, anche se già cominciavano ad avere una relazione di commensalismo con gli esseri umani. Insomma: i nostri antenati neolitici vivevano fianco a fianco con i gatti, che però erano di un’altra specie rispetto ai “nostri” e non erano ancora addomesticati.

Tutti i gatti portano a Roma. Come detto, i primi genomi che coincidono con quelli degli attuali gatti domestici risalgono a circa 2.200 anni fa. La loro storia genetica, però, ci dice che ci hanno messo pochissimo a prendere piede nelle nostre case (e nei nostri cuori): da quando furono addomesticati, si diffusero in tutto l’Impero Romano nel giro di pochi decenni – e da allora non ci hanno più abbandonato.

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