Dato per morto, Snoots non sembrava essere neppure un cane: la sua trasformazione lascia senza parole
Quando è arrivato in clinica, il suo corpo raccontava una storia durissima. Era minuscolo, immobile, fragile al punto da sembrare già sul confine. Nessuno sapeva se sarebbe riuscito a superare la notte. Eppure, proprio da quell’inizio drammatico prende forma una vicenda che dimostra quanto anche un cane anziano, se curato e ascoltato, possa sorprendere.
L’arrivo in condizioni critiche
Quel cane si chiama Snoots ed è un Chihuahua meticcio. Viene portato al rifugio della Austin Pets Alive! all’inizio dell’autunno, pesa poco più di due chili e ha un’età stimata di almeno 12 anni. Il suo stato di salute è allarmante: il corpo è esile, la bocca segnata da una grave malattia dentale mai trattata, i muscoli flaccidi. Dal suo aspetto, on sembrava neanche più un cane. Nelle prime ore dopo l’arrivo, gli operatori lo descrivono come “non responsivo”. Snoots non reagiva agli stimoli, restava immobile, e tutti hanno pensato subito al peggio: che fosse arrivato troppo tardi.
Le prime cure e il miracolo della stabilità
Il rifugio decide di tentare tutto il possibile: cure veterinarie d’urgenza, farmaci, calore, cibo adeguato e soprattutto quiete. Secondo la medicina veterinaria geriatrica, nei cani anziani uno shock fisico prolungato – causato da dolore cronico, fame o infezioni – può portare a una sorta di “collasso comportamentale”, in cui l’animale smette letteralmente di reagire. Nel caso di Snoots, la stabilizzazione ha fatto la differenza. Il suo organismo, esausto ma non sconfitto, inizia lentamente a rispondere.
Il mattino dopo, un altro cane
Il giorno seguente accade ciò che nessuno osava aspettarsi. Quando il team veterinario passa davanti al suo box, Snoots era in piedi. Era vigile, osserva, si avvicina alla parte anteriore della gabbia come per salutare. “Sembrava di nuovo un vero cane”, raccontano dal rifugio. Un cambiamento che, dal punto di vista clinico, segnala il recupero delle funzioni di base: controllo posturale, interesse per l’ambiente e riduzione del dolore acuto.
L’incontro decisivo
Dopo pochi giorni di esitazione e riflessione dopo aver letto la sua storia, una possibile adottante si è messa in viaggio per andare a conoscerlo. Ha percorso diverse ore di strada per incontrare Snoots di persona, ma ne è valsa la pena. Maddie ha deciso di adottarlo, con la piena consapevolezza che il cane avrà bisogno di ulteriori cure veterinarie, soprattutto per i problemi dentali e legati all’età.
Una scelta tutt’altro che semplice, ma ponderata e responsabile. Infatti lei vive con la @theseniordogsquad, una squadra di cani anziani che stanno facendo rivivere a Snoots una nuova giovinezza. Ha recuperato energie, curiosità e una personalità dolce, con tratti buffi e affettuosi che emergono man mano che il dolore lascia spazio al benessere.