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Fuochi d’artificio, morti e traumi alla fauna. Dagli uccelli agli alberi «così danneggiano l’ecosistema». Il report

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La più classica delle tradizioni della notte di San Silvestro porta con sé stupore e sorrisi di grandi e piccoli. Purtroppo però, i fuochi d’artificio di fine anno provocano anche traumi, disorientamento, fughe caotiche, shock, alterazioni comportamentali e danni al sistema riproduttivo negli animali selvatici e domestici, con conseguenze spesso mortali. A tal proposito il WWF chiede di sostituire quest’usanza con opzioni a basso rumore oppure giochi di luci, intimando i comuni a vietare invece i botti con una apposita ordinanza, come ha fatto Roma e altri comuni negli ultimi anni, senza però avere un buon riscontro da parte dei cittadini. Proprio nella Capitale, durante il Capodanno 2021, forse per festeggiare l’uscita dal lockdown, in alcune zone i romani si sono svegliati la mattina del primo gennaio davanti al triste spettacolo di un tappeto di uccelli morti sull’asfalto, storditi dai festeggiamenti del giorno precedente.

I danni all’ambiente

I fuochi d’artificio danneggiano la vegetazione: le alte temperature e le scintille possono innescare incendi o provocare bruciature a chiome e tronchi di alberi, mentre i residui chimici ricadono sul suolo compromettendo la salute di alberi e aiuole urbane. Essi producono anche notevoli emissioni di sostanze altamente inquinanti che contribuiscono in modo significativo all’inquinamento chimico del suolo, dell’acqua e dell’aria. Le detonazioni rilasciano metalli pesanti, particolato fine e perclorati, sostanze persistenti e tossiche che rappresentano un rischio per la salute umana e animale. Oltre all’impatto diretto sulla qualita dell’aria, queste sostanze possono accumularsi negli ecosistemi e contaminare alimenti e corsi d’acqua, con effetti a lungo termine sulla biodiversita e sull’equilibrio ambientale. È poi giusto ricordare che nel 2022 a Napoli i fuochi d’artificio non autorizzati da una villa privata hanno generato un incendio nella vicina Oasi WWF Cratere degli Astroni, mandando in fumo 40 ettari di bosco tra l’oasi e il confinante Parco Regionale dei Campi Flegrei.

I responsabili sono attualmente sotto processo per disastro ambientale.

I danni sulla fauna selvatica

Uno studio realizzato a Valencia, in Spagna, dove in primavera si svolgono manifestazioni con fuochi pirotecnici, ha rilevato che gli effetti ecologici del rumore dei fuochi d’artificio possono protrarsi nel lungo periodo e influenzare negativamente il ciclo riproduttivo dei passeri. Uno studio austriaco ha monitorato venti oche selvatiche durante la notte di Capodanno, rilevando un marcato stress fisiologico: il battito cardiaco medio e aumentato del +96% (da 63 a 124 battiti al minuto) e la temperatura corporea e salita di un grado Celsius nel giro di qualche ora, con effetti che si sono protratti fino al mattino successivo. I forti rumori e gli improvvisi lampi di luce, inoltre, possono interferire con il comportamento animale in momenti particolarmente delicati come l’accoppiamento o le migrazioni, lasciando strascichi che possono manifestarsi anche nei mesi e negli anni successivi.

I danni sugli animali domestici

Un’indagine del 2024 di Weenect, azienda produttrice di chip e altri sturmenti utili alla salvaguardia dei nostri amici a quattro zampe, ha rivelato che su 652 animali domestici (cani e gatti) il 26% si nasconde, il 20% tenta di fuggire e tra il 16% e il 24% manifesta stress persistente, anche diverse ore dopo gli spettacoli pirotecnici. Cani e gatti, si sa, possiedono un udito molto piu sensibile di quello umano. Gli esseri umani percepiscono suoni tra circa 20 Hz (infrasuoni) e 20.000 Hz (ultrasuoni), mentre il cane puo udire frequenze fino a circa 60.000 Hz e il gatto fino a 70.000 Hz. Anche negli animali d’allevamento, come mucche, cavalli e conigli, le esplosioni possono avere effetti gravi: lo spavento intenso puo infatti provocare traumi, stress elevato e in casi estremi, persino l’aborto. Si stima che ogni anno in Italia migliaia di animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra cui rapaci che, spaventati, perdono l’orientamento e finiscono spesso contro ostacoli. Molti abbandonano improvvisamente il loro dormitorio invernale (alberi, siepi o tetti) e vagano al buio senza trovare riparo, morendo per il freddo a causa del dispendio energetico improvviso in una stagione caratterizzata da basse temperature e scarsità di cibo.

Le parole della portavoce WWF

Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità WWF Italia si è espressa sulla questione: «Ogni inizio anno i notiziari ci raccontano di ferimenti e incidenti causati dai botti. Le sofferenze degli animali difficilmente verranno raccontate ma sono ormai documentate. Basta vedere come reagiscono i nostri animali domestici, terrorizzati, con il cuore impazzito, mentre cercano rifugio sotto letti o tavoli. Ci vuole poco ad immaginare le conseguenze per la fauna selvatica. Per molti la fuga improvvisa si conclude con la morte. Come WWF chiediamo ai Comuni di emettere con anticipo ordinanze di divieto di botti, petardi e fuochi pirotecnici, vigilando in anticipo per prevenire situazioni di pericolo».