Giulio, rinato dalla depressione: “Il cane Freccia mi ha insegnato a scalare le vette della vita”
Giulio, nome di fantasia, mi consulta lo scorso anno per una sindrome depressiva mia curata, marcatamente peggiorata nel tempo.
La storia
Giulio nasce in una famiglia particolarmente austera: la madre aveva perso il padre da bambina riportando traumi e angosce postume. Era una donna che non sapeva amare, non sapeva accudire, non sapeva accarezzare e non sapeva tradurre in parole le sue emozioni.
Il padre di Giulio lavorava tutto il giorno: andava via al mattino presto e rincasava la sera, quando la famiglia dormiva già. Giulio si è sempre considerato orfano di genitori vivi, lamentando una totale mancanza di affettuosità e reciprocità nelle relazioni familiari.
Sin da bambino avrebbe sempre voluto avere un cane, ma non gliel’hanno mai concesso.
Giulio si innamora
Finalmente, durante gli anni di università, Giulio schiude il cuore all’amore. Sa perfettamente di essere in ritardo rispetto ai suoi coetanei e questo suo essere stato attendista lo rende ancora più fragile e insicuro.
Poi, finalmente, al quarto anno di università, incontra Elvira, nome anch’esso di fantasia. Inizia una relazione che però naufraga dopo qualche mese dal suo inizio, perché Giulio non riesce a concedersi dei momenti di intimità profonda.
Elvira si sente brutta, invisibile, inadatta. A gennaio dello scorso anno lascia Giulio per salvare sé stessa.
Questo abbandono scompagina completamente la psiche di Giulio e pian piano inizia a regredire e a chiudersi in sé.
A un passo dalla vetta, quindi al conseguimento della laurea, Giulio smette di dare le materie. Non riesce più a studiare. Ogni qualvolta si siede nella sua stanza come un libro davanti inizia a piangere, gli manca l’aria, avverte una strana confusione mentale che gli impedisce di ragionare, ripone il libro e si chiude al buio.
L’incontro con Freccia
Freccia è un cane Collie dal manto fulvo color volpe dell’Etna e bianco color neve. Ha uno sguardo intelligente e vivace, e le orecchie tese che si muovono al ritmo del vento di montagna. Freccia è il cane di Letizia, nome di fantasia, una ragazza che frequenta il Club Alpino Italiano (Cai).
L’incontro
Giulio è sempre stato uno sportivo: amava correre, nuotare, sciare e arrampicarsi su per le montagne.
Il blocco dello studio e l’ansia che diventa ogni giorno più invalidante gli fa venire voglia di riprendere a fare sport. Pensa, tra sé e sé, che affaticare e distruggere il suo corpo con lo sport e la fatica potesse aiutarlo a non sentire il suo cuore dolente.
Giulio si iscrive a un circolo che organizza scarpinate in montagna: ogni giorno percorre sentieri impervi, che lo aiutano a spostare i limiti che la sua ansia gli aveva appiccicato addosso.
Durante una gita domenicale conosce Letizia, nome di fantasia, e il suo cane Freccia. Giulio e Letizia fanno amicizia.
Freccia
Freccia è un quattrozampe sempre allegro e sempre pronto a saltare, esplorare, arrampicarsi, sfidare il vento, il sole e la neve.
Il suo cuore batte più forte quando sente scricchiolare la cerniera dello zaino della sua amica umana: sa che è il suo momento per uscire di casa.
Le zampe fremono, la coda si agita come una bandiera per l’immensa gioia provata.
Appena arrivato in montagna, Freccia esplode in una danza di libertà e felicità. Corre tra i prati come se conoscesse a memoria ogni filo d’erba, come se ogni roccia gli parlasse in silenzio.
Freccia ha sempre il suo dolce muso rivolto verso l’alto, le sue narici respirano l’aria frizzante e rarefatta, ricca di avventura e profumi.
Lì, tra sentieri e silenzi, Letizia, Giulio e Freccia, senza bisogno di parole, condividono istanti preziosi, curativi.
Per Freccia, ogni nuovo sentiero diventa una scoperta, una traccia da seguire, un odore da inseguire, un panorama da contemplare accanto ai suoi compagni umani. Giulio si aggrega ogni volta, fa branco.
E con loro si sente nuovamente vivo.
Quando si fermano per recuperare un po’ di energie o per mangiare, Freccia si gira e li guarda con uno sguardo che brilla di felicità vera, autentica, quella che non ha bisogno di parole o di cose concrete per esistere.
Per Freccia la montagna non è solo un luogo: è casa, libertà, legame con la terra, vette, percorsi inediti, conquiste.
È una corsa senza meta con il pelo scompigliato dal vento. È un respiro profondo. È libertà. È sole sul dorso. E adesso è anche Giulio.
L’epilogo
Su quella montagna, in quel silenzio interrotto soltanto dal vento e dalle sue zampe veloci, Freccia diventa per Giulio un esempio di vita. Quelle vette finalmente raggiunte, quell’aria salubre dentro i suoi polmoni prede il posto dell’ansia che gli rubava l’aria e la felicità per un raggio di sole diventano per il cuore di Giulio un vero insegnamento.
Gite dopo gite, scarpinate dopo scarpinate, grazie ai suoi nuovi amici, Letizia e Freccia, Giulio ricomincia lentamente a sperare di poter ricominciare daccapo, questa volta davvero, questa volta da sé stesso.
P.S: Ringrazio Giulio per avermi autorizzata a scrivere in esclusiva per La Zampa questa meravigliosa storia di baratri e vette, e di Freccia che lo ha accompagnato verso la rinascita.
* Valeria Randone è psicologo e sessuologo clinico a Catania, Milano e online (www.valeriarandone.it) e autrice del libro “L’aggiustatrice di cuori – Le parole che riparano”. La sua grande passione per i cani l’ha portata a scrivere anche per La Zampa ed è nato la spazio “Per amore degli animali”