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L’ultimo giorno di Manolo: l’addio speciale in un parco per un cane affetto da demenza canina

Per 15 anni la vita di Coeli Fortun è stata intrecciata a quella del suo cane Shih tzu, Manolo. Quando la demenza canina ha cominciato a spegnere lentamente la sua mente e il suo corpo, Coeli e il suo compagno Sean hanno preso una decisione straziante: lasciarlo andare, ma solo dopo avergli regalato un’ultima giornata di felicità al parco.

Un amore nato per caso

Quando Coeli ha visto per la prima volta Manolo lui ;non era neppure destinato all’adozione: era già parzialmente cieco da un occhio e ritenuto “inadatto” a trovare casa. Ma qualcosa è accaduto in quell’istante. “Giuro che ho sentito ‘Happy Together’ dei The Turtles nella mia testa quando i nostri occhi si sono incrociati,” racconta Fortun in esclusiva a People.

Da quel momento, Manolo è diventato parte di ogni capitolo della sua vita.

Una nuova vita in Canada e la diagnosi che spezza il cuore

Nel 2022, Coeli e Sean si sono trasferiti in Canada per proseguire gli studi post-laurea. Portare con sé Manolo e Snuffles, il loro gatto, non era in discussione. ;Ma nel febbraio del 2025, qualcosa è cambiato: la coppia stava dormendo quando Manolo improvvisamente ha iniziato a urlare. Si è calmato solo in braccio ai suoi proprietari. Ma presto ha incominciato a guaire anche di giorno.

All’inizio, hanno pensato fosse un problema alla schiena, frequente negli Shih tzu. Ma dopo analisi e radiografie, il verdetto è stato molto più difficile da accettare: demenza canina in fase iniziale.

Manolo ha iniziato una cura con integratori e trattamenti per l’artrite, ma il tempo non è stato gentile. Le zampe si sono indebolite, il corpo ha iniziato a cedere. La coppia, però, non si è arresa: fisioterapia ogni settimana, massaggi, passeggiate in carrozzina, tentativi con tre diversi modelli di sedia a rotelle. Ogni piccolo progresso era una scintilla di speranza.

“Il suo spirito rimaneva molto forte, ma il suo corpo lo stava tradendo – spiega Fortun a People – . Quello che era iniziato come disorientamento notturno dovuto alla demenza e urla di frustrazione di giorno, divenne infine un grido costante di dolore e ansia per tutto il giorno”.

Quando l’amore significa lasciar andare

Nonostante ogni sforzo, Manolo ha perso la vista e l’udito e ha sviluppato mielopatia degenerativa. Le notti si sono fatte interminabili, piene di pianti e dolore: i suoi lamenti e le sue urla sono diventate più frequenti e intensi, fino a trasformarsi in lunghi e dolorosi gridi.

“Guardare un cane così felice, vibrante, che amava usare le zampe, vedere noi, sentirci chiamare il suo nome, giocare con noi… e vederlo decadere così velocemente, è stato devastante” racconta Coeli.

Un giorno, compilando una scheda sulla qualità della vita, Coeli e Sean hanno capito che il loro amore doveva farsi coraggio: “Manolo stava vivendo per noi, non per se stesso”.

L’ultima settimana: solo amore e luce

Per la sua ultima settimana, hanno deciso che ogni momento sarebbe stato dedicato alla sua gioia e la coppia si è concentrata ancora di più su ciò che rendeva felice Manolo: stare con loro, con gli amici, incontrare nuove persone.

Hanno affittato un’auto e attraversato la città per salutare tutti: amici, veterinari, chiropratici e persino i fotografi che avevano immortalato la sua vita. “Tutti hanno pianto, ma hanno notato la stessa cosa: Manolo sembrava sereno per la prima volta dopo molto tempo” ricorda Fortun.

Il parco e l’addio

Il 2 ottobre, per l’ultimo giorno di Manolo, la coppia loha portato al suo posto preferito: il parco. Con loro, un cartello che diceva: “È l’ultimo giorno del nostro cane. Dateci un consiglio e a lui una ricompensa (ne portate tante)”.

Alcune persone passavano e dimostravano il loro dispiacere, altre passavano oltre. Ma quelli che si fermavano erano incredibili e abbracciavano la coppia, condividevano con loro la medesima triste esperienza e li rassicuravano che il loro cane sarebbe stato accolto in paradiso dai loro compagni pelosi.

Manolo se n’è andato con il sole sul muso, circondato dall’amore di chi lo ha accompagnato per tutta la vita. Il suo ultimo giorno non è stato un addio qualunque: è stato un tributo alla fedeltà, al coraggio e alla capacità di amare fino alla fine.