Nepal, Farnesina in contatto con i 5 alpinisti italiani: “Stanno bene”
Arrivano notizie dai cinque escursionisti italiani in Nepal di cui non si avevano contatti da giorni, dati in un primo momento per dispersi. Hanno riferito di star bene e che proseguiranno il loro programma, facendo rientro a Kathmandu sabato 8 novembre, rende noto la Farnesina. Originari della provincia di Como, sono riusciti a comunicare con le agenzie legate al loro viaggio, una di Milano e una nepalese. Sono riprese intanto le ricerche di Marco Di Marcello e Markus Kirchler, che risultano invece ancora dispersi, da parte della squadra di soccorso (AviaMEA-Evk2CNR) a cui partecipa anche la guida alpina Michele Cucchi: si va verso lo Yalung Ri. Le operazioni, per cui sono dispiegati due elicotteri (uno di Simrik Air e uno Eli Everest) sono dirette da Manuel Munari, capo di Avia MEA e istruttore pilota, in contatto con la Farnesina e il Consolato italiano a Kathmandu. Il Ministero degli Esteri parla di “scarse possibilità di sopravvivenza”.
Gli alpinisti italiani morti
Sono in tutto tre gli italiani di cui è stata confermata la morte: Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. La spedizione di cui facevano parte i primi due era partita il 7 ottobre e con loro si erano persi i contatti il 31, quando erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1, a circa 5mila metri di altitudine, mentre erano impegnati nella scalata del Panbari. Un terzo alpinista, Valter Perlino, si è salvato grazie a un problema fisico che lo aveva costretto a rinunciare alla scalata: era stato lui a dare l’allarme, prima di essere salvato. Paolo Cocco faceva invece parte della spedizione a cui facevano capo anche Di Marcello e Kirchler. Tutti sarebbero stati travolti da una valanga mentre si preparavano a dare la scalata al Dolma Khang, un picco di oltre 6.300 metri molto amato dagli escursionisti per la sua vista mozzafiato sull’Everest.