NEWS

Quando il cane fa danni: capire la responsabilità civile e penale

Immagina questa scena: sei al parco con il tuo cane, Luna. Sta giocando tranquilla vicino a te, il guinzaglio ben saldo nella tua mano. All’improvviso, un’altra persona — un runner — taglia il suo percorso proprio dove Luna corre libera. La tua cagnolina, un po’ spaventata, scatta verso di lui. Lui si spaventa, inciampa, cade e si fa male. Tu resti paralizzato per un attimo, il cuore batte: “Sono responsabile di questo?”, ti chiedi.

Bene, questa è la domanda centrale di oggi: quando il proprietario di un cane è legalmente responsabile se il proprio animale provoca un danno? E come distinguere tra un caso in cui è “colpa tua”, oppure un evento imprevedibile, quella famosa eccezione chiamata “caso fortuito”? Infine, quali conseguenze — civili o anche penali — possono scattare, e come proteggersi?

Partiamo dall’inizio.

1. La base legale: l’articolo 2052 del Codice Civile

Al centro della responsabilità civile legata al comportamento degli animali c’è l’articolo 2052 del Codice Civile italiano. Questo articolo recita (in forma abbastanza tecnica) che: “Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che esso fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”.

Che cosa significa, con parole semplici? Che chi ha un cane (o più in generale “un animale”) è in linea di massima “automáticamente” responsabile se il suo animale fa un danno — a una persona, a un oggetto, a un altro animale — anche se l’animale era scappato, o non era sotto controllo nel momento dell’incidente. Non serve dimostrare che hai fatto qualcosa di gravemente sbagliato: è una responsabilità che deriva dal rapporto tra te e l’animale.

Tuttavia, c’è un’importante eccezione: il caso fortuito. Se riesci a dimostrare che l’evento che ha causato il danno era completamente fuori dal tuo controllo — imprevedibile, inevitabile, eccezionale — potresti non essere ritenuto responsabile.

Giuridicamente, la responsabilità prevista dall’articolo 2052 è detta “oggettiva”: non si basa su una colpa diretta (come negligenza, imprudenza o imperizia), ma sul semplice fatto che c’è una relazione tra te e l’animale, e l’animale ha causato un danno.

2. Il “caso fortuito”: l’eccezione che salva?

Abbiamo accennato al “caso fortuito”, ma cosa significa davvero, nella pratica? È una nozione legale che orienta moltissimo i processi su incidenti con animali.

Secondo la giurisprudenza consolidata, il caso fortuito deve avere tre caratteristiche fondamentali:

Imprevedibilità : l’evento (o il comportamento dell’animale) non poteva essere ragionevolmente previsto dal proprietario.

: l’evento (o il comportamento dell’animale) non poteva essere ragionevolmente previsto dal proprietario. Inevitabilità : non c’erano misure che il proprietario poteva adottare per evitarlo.

: non c’erano misure che il proprietario poteva adottare per evitarlo. Assoluta eccezionalità: non è qualcosa che succede regolarmente o che rientra nel normale rapporto tra animale e umano.

Un caso concreto ed attuale: la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17200 del 26 giugno 2025, ha stabilito che un minore di 8 anni, che si introduce in un recinto chiuso (non adeguatamente sorvegliato), e molesta un cane legato al guinzaglio, può costituire caso fortuito, esonerando il proprietario da responsabilità, se il giudice ritiene che l’accesso del minore fosse imprevedibile e inevitabile in quelle circostanze.

Questo è un esempio perfetto di come la legge non sia sempre “colpa tua per tutto”: se l’evento è così straordinario — un bambino che riesce a entrare in un recinto che pensavi fosse sicuro — potresti essere esonerato. Ma attenzione: non basta dire “non potevo prevederlo”: è il giudice che decide se davvero si è trattato di caso fortuito, basandosi su prove e valutazioni specifiche.

3. Chi risponde esattamente? Proprietario, detentore o utilizzatore

Un’altra domanda che spesso sorge: “Ma chi paga se succede qualcosa? Solo il proprietario o anche chi sta temporaneamente con il cane?”

Secondo l’articolo 2052, non risponde soltanto il proprietario. Anche chi “si serve” dell’animale (cioè chi lo utilizza per un certo periodo) può essere responsabile, se l’animale gli è affidato.

Ci sono due considerazioni giuridiche che aiutano a chiarire:

La custodia : chi ha il potere di controllo sull’animale risponde. Ad esempio, se hai lasciato il cane in una pensione, il gestore potrebbe essere ritenuto responsabile in certe circostanze.

: chi ha il potere di controllo sull’animale risponde. Ad esempio, se hai lasciato il cane in una pensione, il gestore potrebbe essere ritenuto responsabile in certe circostanze. L’uso: colui che “usa” il cane per un interesse proprio, diverso da quello del proprietario, può rispondere. Se stai usando il cane per una passeggiata su richiesta del proprietario, potresti essere considerato “utilizzatore” e rispondere per danni nel periodo in cui lo stai usando.

Questo significa che la responsabilità non è sempre “tutto su di te”: dipende da chi ha il cane in quel momento, qual è il rapporto giuridico, chi aveva il controllo attivo.

4. Quando scatta la penalità: la responsabilità penale

Finora abbiamo parlato di responsabilità civile — ovvero risarcire un danno. Ma ci sono casi in cui la tua responsabilità può assumere un carattere penale, cioè prevedere sanzioni più severe.

Non c’è un reato specifico “cane morde, proprietario va in galera” nella maggior parte dei casi, ma ci sono circostanze in cui si può configurare un reato per lesioni personali colpose se il proprietario ha violato degli obblighi di custodia e vigilanza.

In particolare, la giurisprudenza (ad esempio la Corte di Cassazione) ha affermato che il detentore (chi ha il cane) ha la posizione di garanzia: ha l’obbligo di adottare le cautele necessarie per evitare aggressioni, come previsto anche da ordinanze sanitarie (guinzaglio, museruola, sorveglianza).

In casi gravi di negligenza — ad esempio se il cane causa lesioni a una persona e tu non hai preso misure adeguate — potresti rispondere penalmente per lesioni, se il giudice riconosce che hai violato i tuoi doveri di custodia.

Inoltre, secondo l’ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2024, se il proprietario non rispetta alcuni obblighi (come portare il guinzaglio, avere la museruola quando necessario, affidare il cane a persone adeguate), le sanzioni possono arrivare non solo a multe, ma anche a conseguenze penali in casi di grave negligenza.

5. Esempi reali e giurisprudenza recente

Per capire meglio come la teoria si traduca in fatti concreti, vediamo alcuni esempi recenti:

a) Caso della Cassazione – bambino e recinto

Come accennato, la Corte di Cassazione ha deciso nel 2025 (ordinanza n. 17200) che il comportamento di un minore che irrompe in un recinto e infastidisce un cane può configurare un caso fortuito, escludendo la responsabilità del proprietario perché l’evento era imprevedibile e non evitabile in quelle precise circostanze. (Il Foro Italiano)

b) Incidente stradale causato da animale

Secondo diverse interpreatazioni il tuo cane scappa in strada o un animale provoca un incidente stradale, la responsabilità è tua: sei considerato responsabile secondo l’articolo 2052 se l’animale è domestico oppure “dipende dalle tue cure”.

In parallelo, una sentenza della Cassazione (gennaio 2025, n. 197) ha detto che la presunzione di responsabilità per danno da animali (art. 2052) può coesistere con la presunzione di colpa del conducente di un veicolo (art. 2054): se uno dei due è più responsabile, pagherà di più; se entrambi superano le rispettive presunzioni, entrambi rispondono.

c) Morte dell’animale d’affezione

Un caso particolarmente toccante: il Tribunale di Prato nel gennaio 2025 ha deciso che, quando un cane affidato a una pensione muore per cattiva cura, il proprietario ha diritto a un risarcimento non solo per la perdita finanziaria, ma anche per il danno emotivo (danno non patrimoniale).

Questo dimostra che la responsabilità può coinvolgere anche la struttura che ha in custodia il cane (pensione, dog-sitter, struttura veterinaria), e che non si tratta solo di “oggetti rotti”, ma di relazioni affettive.

d) Assicurazione obbligatoria in regione

In alcuni contesti locali ci sono obblighi specifici: per esempio, nella Regione Emilia-Romagna (bollettino ufficiale del 13 marzo 2025) è richiesto che i detentori di alcuni cani (o assimilabili) stipulino entro 5 giorni un’assicurazione di responsabilità civile per danni a persone o animali.

Questa è una misura concreta che riflette quanto la responsabilità civile per cani non sia solo teorica, ma abbia implicazioni reali anche sul piano assicurativo.

6. Polizze assicurative: come proteggersi

Dato che la responsabilità può essere pesante (sia sul piano finanziario che legale), molti proprietari scelgono di tutelarsi con un’assicurazione di responsabilità civile per il proprio cane.

In tema di polizze per animali domestici è bene sapere che:

coprono i danni a terzi provocati dal cane (persone, altri animali, cose)

provocati dal cane (persone, altri animali, cose) non tutte sono uguali: alcune coprono solo il proprietario, altre includono anche chi “usa” il cane (dog-sitter, passeggiatori)

la responsabilità può derivare da due ruoli distinti — custodia o uso — e la polizza deve essere scelta in base al tuo effettivo rapporto con il cane.

L’assicurazione è particolarmente utile se abiti in una zona con molto traffico, oppure se il cane è energico, grande o potenzialmente “esuberante”: in caso di danni, potresti non dover pagare tutto di tasca tua, ma attivare la copertura assicurativa.

7. Le misure concrete che un proprietario responsabile dovrebbe adottare

Non basta sperare che non succeda nulla: come proprietario, puoi (e dovresti) adottare delle buone pratiche per ridurre il rischio di dover rispondere a un danno.

Ecco alcune raccomandazioni pratiche:

7.1 Mantieni il controllo

Usa sempre il guinzaglio quando sei in luoghi pubblici o potenzialmente rischiosi.

Tieni sempre a portata di mano la museruola, soprattutto dopo l’ordinanza recente che impone di averla sempre con sé in spazi pubblici.

Se lasci il cane a qualcuno (dog-sitter, amico, pensione), assicurati che questa persona sia competente e consapevole delle sue responsabilità.

7.2 Valuta l’assicurazione

Verifica le polizze disponibili nella tua zona. Assicurarsi vale soprattutto se il tuo cane ha potenziale di rischio (per taglia, energia, temperamento).

Leggi bene cosa copre la polizza: solo danni materiali? Cosa succede se il cane morde una persona?

Se abiti in una regione dove l’assicurazione è obbligatoria (ad esempio alcune aree dell’Emilia-Romagna), rispettare questo obbligo può evitare multe o problemi legali.

7.3 Sicurezza in casa e fuori

Se il cane vive in giardino o recintato, verifica che la recinzione sia sicura, senza punti deboli, per ridurre il rischio di fuga.

Controlla periodicamente il comportamento: se noti ansia, aggressività o altri problemi, valuta di lavorare con un educatore cinofilo prima che diventi un rischio.

7.4 Formazione e consapevolezza

Partecipa a corsi di educazione cinofila per te e il cane: imparare a gestire situazioni difficili può evitare incidenti.

Preparati a gestire situazioni di crisi: che fare se il cane scappa, se qualcuno si spaventa o se sei fermato dalle autorità?

7.5 Documentazione

Conserva le polizze assicurative, le fatture veterinarie, eventuali certificazioni di addestramento: possono servire in caso di contenzioso.

Se hai subito danni o se il tuo cane è coinvolto in un incidente, prendi nota di tutto: testimoni, foto, eventuali comunicazioni.

8. Rischi sul lungo termine e prevenzione

Non basta agire preventivamente una volta: la responsabilità è un impegno continuo. Anche se oggi Brando è tranquillo, domani potrebbe reagire a uno stimolo nuovo, oppure la situazione può cambiare (spostamenti, malattie, cambiamenti ambientali).

Ecco alcune riflessioni:

La crescita del cane : Durante la crescita, i cuccioli cambiano, le loro paure emergono, e il carattere si definisce. Essere attenti a questi cambiamenti è fondamentale per evitare situazioni di rischio futuro.

: Durante la crescita, i cuccioli cambiano, le loro paure emergono, e il carattere si definisce. Essere attenti a questi cambiamenti è fondamentale per evitare situazioni di rischio futuro. Cambiamenti di vita : Se cambi casa, quartiere, oppure entri in modalità vita “più urbana”, potresti dover rivedere le misure di sicurezza.

: Se cambi casa, quartiere, oppure entri in modalità vita “più urbana”, potresti dover rivedere le misure di sicurezza. Consapevolezza continua : Mantenere una mentalità proattiva: non si tratta solo di “non combinare guai”, ma di costruire una convivenza serena con il mondo attorno al cane.

: Mantenere una mentalità proattiva: non si tratta solo di “non combinare guai”, ma di costruire una convivenza serena con il mondo attorno al cane. Ricorso legale: Sapere che la legge esiste e che puoi essere chiamato a rispondere ti motiva a prendere decisioni consapevoli.

9. Riepilogo dei concetti chiave

La responsabilità civile del proprietario per danni causati dal cane è regolata dall’articolo 2052 del Codice Civile: si risponde anche se l’animale era fuggito o non era sotto custodia, salvo “caso fortuito”.

del proprietario per danni causati dal cane è regolata dall’articolo 2052 del Codice Civile: si risponde anche se l’animale era fuggito o non era sotto custodia, salvo “caso fortuito”. Il caso fortuito è l’eccezione: devi dimostrare che l’evento è stato imprevedibile, inevitabile e straordinario — e non sempre è facile, perché il giudice valuta caso per caso.

è l’eccezione: devi dimostrare che l’evento è stato imprevedibile, inevitabile e straordinario — e non sempre è facile, perché il giudice valuta caso per caso. Non solo il proprietario: anche chi “usa” l’animale (dog-sitter, gestore di pensioni) può rispondere, a seconda del rapporto giuridico (custodia o uso).

In casi gravi, scatta la responsabilità penale , ad esempio per lesioni colpose, se il cane causa danni e il proprietario non ha adottato le dovute cautele.

, ad esempio per lesioni colpose, se il cane causa danni e il proprietario non ha adottato le dovute cautele. La giurisprudenza recente (Cassazione, ord. 17200/2025) mostra come il caso fortuito possa esonerare il proprietario, ma solo se provato in concreto.

(Cassazione, ord. 17200/2025) mostra come il caso fortuito possa esonerare il proprietario, ma solo se provato in concreto. Il risarcimento vale anche in caso di morte dell’animale affidato a terzi (pensioni, strutture): il danno non patrimoniale (affettivo) può essere riconosciuto.

vale anche in caso di morte dell’animale affidato a terzi (pensioni, strutture): il danno non patrimoniale (affettivo) può essere riconosciuto. L’assicurazione rappresenta uno strumento molto utile per proteggersi dalla responsabilità civile. Le polizze variano, quindi occorre scegliere con attenzione.

Per ridurre i rischi: controllare l’animale con guinzaglio, avere la museruola, fare educazione, mantenere documentazione e valutare l’assicurazione sono tutte misure concrete.