Slitta il bonus per le auto elettriche, niente click day oggi: sconti fino a 11mila euro fermi al palo
L’attesa doveva finire oggi, 15 ottobre, e invece continua. Slitta l’apertura della piattaforma che servirà a chi vuole comprare un’auto elettrica a chiedere gli incentivi. Niente click day oggi, ma verrà pubblicato un tutorial con le istruzioni per i cittadini. Tanto basta perché dal ministero dell’Ambiente arrivi una piccata precisazione: “Nessuno slittamento. Si è sempre parlato di circa 30 giorni dopo l’apertura per i concessionari, che è stata il 23 settembre”.
Di fatto però non c’è una nuova data e non è chiaro da quando si potrà chiedere l’ecobonus 2025 per le auto elettriche. Gli sconti previsti restano sulla carta. Parliamo di una riduzione fino a undicimila euro per i privati e ventimila euro per le microimprese, ma ci sono limiti legati all’Isee e alla residenza.
Incentivi auto elettriche e reddito
La dotazione complessiva della misura è di 597 milioni di euro provenienti dal Pnrr, resteranno disponibili fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato delle risorse. Un fattore determinante è il reddito: l’Isee non dovrà superare i 40mila euro. L’auto da acquistare dovrà essere nuova di categoria M1, con un prezzo di listino non superiore a 35mila euro (escluse Iva e dotazioni opzionali).
Questi gli sconti in rapporto all’Isee:
11.000 euro di bonus con Isee sotto i 30.000;
9.000 euro per Isee tra 30.000 € e 40.000 ;
fino al 30% del costo del veicolo, fino a 20.000 euro, per le micro-imprese che acquistano veicoli commerciali elettrici (categorie N1 e N2).
Può presentare domanda un solo membro per famiglia per acquistare un’unica vettura elettrica nuova appartenente alla categoria M1, mentre le microimprese avranno la possibilità di ottenere il contributo per fino a due mezzi elettrici nuovi, rigorosamente full electric (sono esclusi i veicoli usati), delle categorie N1 (furgoni) e N2 (autocarri leggeri).
L’incentivo non può essere cumulato con altri bonus o agevolazioni e tra le condizioni obbligatorie c’è la rottamazione di un veicolo a combustione interna, fino alla classe Euro 5, di cui il richiedente risulti proprietario da almeno sei mesi.
Incentivi auto elettriche, attenzione alle “Fua”
I fondi sono legati alle cosiddette “aree urbane funzionali” o Fua. I privati devono avere la residenza in queste zone, nel caso delle imprese conta la sede operativa. Le Fua sono territori composti da una città, non necessariamente capoluogo di provincia, e da comuni contigui con elevati flussi di pendolarismo. Sono state individuate dall’Istat. Attualmente in Italia ci sono 83 aree funzionali e al loro interno si trovano 1.892 comuni, nei quali risiede poco più di metà della popolazione, circa 32,9 milioni di abitanti su 59 (il 55,8% del totale).
I requisiti per le microimprese
Per le microimprese valgono diversi requisiti: sono ammesse solo quelle con meno di dieci addetti e un fatturato annuo non oltre i 2 milioni di euro. Anche in questo caso è richiesto l’obbligo di rottamare un veicolo commerciale fino alla classe Euro 5. Il bonus massimo previsto è di 20 mila euro, e copre fino al 30% del costo di acquisto (al netto dell’Iva) di veicoli commerciali elettrici appartenenti alle categorie N1 o N2.
Come chiedere gli incentivi per l’auto elettrica
La domanda deve essere presentata tramite la piattaforma predisposta dal ministero dell’Ambiente. Una volta completata la procedura, il sistema informatico emetterà un voucher contenente l’importo del contributo riconosciuto. Avrà una validità limitata a 30 giorni dalla data di rilascio.
Il rivenditore scelto dall’acquirente deve essere registrato sulla piattaforma dedicata e potrà applicare lo sconto immediatamente sul prezzo del veicolo, dopo la verifica e convalida del voucher.
Il Codacons: “Metà dei cittadini italiani è automaticamente esclusa dal bonus”
Critiche al meccanismo di incentivi per le auto elettriche arrivano dal Codacons, che segnala “pesanti criticità che rischiano di realizzare discriminazioni a danno dei cittadini e tagliare fuori una larga fetta di popolazione”. “Tra le novità del bonus spicca quest’anno il requisito della residenza in una zona urbana funzionale o Fua (functional urban area) – spiega l’associazione -. Si tratta di aree composte da una città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti e dal suo aggregato di comuni contigui che danno vita a una commuting zone definita dai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro registrati dal Censimento generale della popolazione 2011. In base agli ultimi dati disponibili le Fua in Italia sarebbero 83, comprendendo 1.892 Comuni in totale, con un numero di abitanti inferiore ai 33 milioni di cittadini, pari al 55,8% del totale della popolazione italiana”.
Secondo l’associazione dei consumatori questo significa che, indipendentemente dal reddito Isee, “quasi la metà dei cittadini italiani è automaticamente esclusa dal bonus per le auto elettriche, non risiedendo in una zona urbana funzionale. Cittadini ingiustamente discriminati, che magari dispongono di vecchie auto inquinanti e avrebbero voluto beneficiare dell’incentivo per acquistare una vettura green. Un paradosso se si considera che in Italia l’età media dei veicoli è salita del 2024 a 12,8 anni, e ben una vettura su 4 (il 24% del totale) rientra nella categoria più inquinante (Euro 0-3)”.