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Un cane rimane impigliato nell’ascensore, un musicista lo libera e gli salva la vita con la Rcp

A Villa Crespo, Buenos Aires, un dramma che poteva finire in tragedia si è trasformato in un salvataggio eroico. Un piccolo cane Schnauzer è rimasto impiccato all’ascensore del suo palazzo, ma un vicino, il produttore musicale Leo Blumberg, è intervenuto in tempo. Grazie alle sue manovre di rianimazione cardiopolmonare (Rcp), il cane è sopravvissuto. L’episodio è avvenuto proprio nel Giorno Mondiale della Rcp.

Il momento che ha fermato il respiro

Era giovedì, intorno alle 14, nel quartiere portuale di Villa Crespo. Le telecamere di sicurezza del palazzo registrano una scena che si trasforma in incubo in pochi secondi: una donna entra in ascensore, ma il suo cane resta fuori, con la corda della pettorina bloccata tra le porte. Quando la cabina inizia a salire, l’animale rimane sospeso nel vuoto, soffocato dal collare.

Proprio al primo piano, il musicista e produttore Leo Blumberg, che stava lavorando nel suo studio, sente l’allarme. “Ero con un cliente, avevamo appena fermato la musica. Il volume era molto alto, ma proprio in quel momento c’è stato silenzio e ho sentito la sirena dell’ascensore. Pensavo che qualcuno fosse rimasto bloccato”, racconta Blumberg a La Nacion.

Quando scende, trova una scena che non dimenticherà mai. “Mi sono trovato davanti il cane appeso. Sono riuscito a sganciarlo e ho cominciato a fare la Rcp. Per fortuna ha reagito”, ricorda.

“Ho fatto il corso di Rcp per persone, non per cani”

L’istinto ha guidato ogni gesto. “In uno dei miei lavori avevo dovuto fare un corso di Rcp, ma per persone, non per cani. Questo è stato il lato folle della cosa. Ho provato a fare qualcosa di simile sul cane… e ha funzionato”, dice.

Il video di sicurezza mostra il momento in cui Blumberg libera lo Schnauzer e inizia a rianimarlo sul pavimento del palazzo. Il cane è privo di sensi, immobile. Dopo alcuni secondi di compressioni toraciche, ricomincia a respirare.

“Mi gridava ‘dog, dog, dog’”

Un’altra testata, Infobae, riporta i minuti precedenti all’intervento. “Ho sentito grida in inglese: “dog, dog, dog!”. All’inizio non capivo perché. Poi sono sceso nell’atrio e l’ho visto”, racconta il musicista, che è anche direttore del corso di musica dell’istituto Ort.

La proprietaria del cane, una donna straniera, era rimasta intrappolata nell’ascensore. Leo le urla che il suo animale è salvo: “Gliel’ho detto come ho potuto, in inglese. Poi è arrivato il portinaio per liberarla”.

Il cane resta impigliato all’ascensore, ma avviene un miracolo in diretta

L’idea dopo il salvataggio

Dopo la paura, è arrivata la riflessione. Blumberg confessa di essersi sentito profondamente toccato: “Mi ha lasciato davvero scosso. Ora voglio usare la mia professione per diffondere un messaggio utile”.

Il giorno stesso dell’incidente — una coincidenza incredibile — era la Giornata Mondiale della Rcp (Rianimazione CardioPolmonare). Così, Leo ha deciso di comporre una canzone educativa. “Con la mia produttrice Blumberg Música vogliamo creare un jingle breve e un video che mostrino come fare la Rcp agli animali. È un’informazione necessaria”, ha spiegato a LA Nacion.

Anche a Clarín ha anticipato il progetto: “Con la mia casa di produzione registrerò un video con una canzone che spieghi come fare Rcp agli animali, per farlo conoscere a tutti. Voglio informarmi bene, chiedere ai veterinari e farlo in modo chiaro”.

Il cane senza nome e un eroe per caso

“Dopo il salvataggio ero così nervoso che non ho nemmeno chiesto il nome del cane”, ammette Leo. Vive a Pilar e frequenta quel palazzo solo per lavorare. Non conosceva la donna né il suo cane. Ma in pochi minuti, con prontezza e sangue freddo, ha trasformato un possibile lutto in una storia di vita. “Quando lo ho preso era quasi senza segni vitali, non reagiva. Gli ho fatto RCP come potevo… e pian piano si è ripreso”, ricorda.

L’episodio, accaduto per una distrazione di pochi secondi, è anche un monito. Le corde e le pettorine dei cani possono trasformarsi in trappole mortali negli ascensori. Questa volta, la fortuna e la prontezza di un vicino hanno cambiato il finale.

Leo Blumberg chiude con semplicità: “So fare la Rcp sulle persone, ma su un cane non è la stessa cosa. Ho fatto quello che potevo. E ha funzionato”.