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Veglia per ore l’amico morto investito. La sua storia ha commosso tutta San Severo

Quando arriva la telefonata, sembra una delle solite emergenze. Un cane a terra, investito, ormai senza vita. Un altro che non si muove dal suo fianco. La volontaria dell’Enpa di San Severo corre sul posto. Conosce ogni strada, ogni angolo, ogni cane del territorio. Ma quei due non li ha mai visti. Nessun chip, nessun riferimento. Solo due corpi: uno immobile, uno che trema.

Il cane vivo tiene lo sguardo fisso sull’amico. Non piange, non abbaia. Sta fermo, come se stesse aspettando che qualcuno confermasse ciò che lui ha già capito. La volontaria gli porge dell’acqua. Lui beve in fretta, quasi con vergogna, come se allontanarsi per un secondo dal compagno fosse un tradimento. Poi torna vicino al corpo. Si siede. Lo tocca con la zampa.

Poi arriva il dolore. Quello vero. Si china su di lui e lo lecca. Una, due, dieci volte. È un gesto semplice, quasi silenzioso, ma più forte di qualsiasi parola. Un cane che prova a richiamare l’amico, a risvegliarlo, a dirgli che non è ancora finita.

Ma purtroppo per l’amico investito, non c’è lieto fine.

In poche ore, la storia gira per tutto il paese di San Severo. Tutti parlano di quel cane grigio, del suo sguardo, della sua fedeltà spiazzante. E mentre gli operatori completano gli interventi, iniziano ad arrivare messaggi, telefonate, proposte di adozione. Forse non potrà dimenticare ciò che ha perso. Ma potrà ricominciare. E questa volta con una famiglia che ha già visto chi è veramente.